Sentiero dei Monasteri in Bergamo
Due antichi monasteri benedettini, quello maschile di Astino, adagiato ai piedi dell’omonima conca valliva che scende dal versante sud dei Colli di Bergamo, e quello femminile di Valmarina, ora sede del Parco dei Colli, che a nord domina le dolci alture formate dell’omonima vallata di terrazzamenti prativi e coltivi.
Tra queste due storiche realtà di origine religiosa, un lungo ma facile percorso, una traversata che unisce queste due preziose gemme percorrendo caratteristici acciottolati fiancheggiati da spettacolari muri a secco, sentieri che incalzano la rigogliosa boscaglia ed angoli suggestivi di enorme interesse storico, come il lavatoio e le abitazioni di via Lavanderio, il caratteristico quartiere di Botta San Sebastiano e poco distante l’ormai abbandonata “frasca” Cà Moroni, oppure, ancora, la panoramica altura del Colle dei Roccoli che anticipa l’ingresso nel fitto e fresco bosco e, quindi, l’arrivo a Valmarina attraverso la serpeggiante ciclopedonale.
Descrizione del percorso
Il Sentiero dei Monasteri ha inizio dalla via Astino di Bergamo dove, lasciata l’autovettura nell’ampio piazzale creato ad hoc per i visitatori del complesso Vallombrosano, proseguiamo a piedi lungo il viale alberato che in breve raggiunge, prima la Cascinetta del Mulino, struttura adibita a reception e spazio espositivo, e poi l’antico Monastero di Astino con l’adiacente Chiesa del Santo Sepolcro.
Cenni storici sul monastero di Astino
“ Fondato intorno all’anno 1100 dai monaci Vallombrosani guidati da Bertario, mandati a Bergamo da Giovanni Gualberto dei Bisdomini nell’ambito di quell’ansia riformistica tipica dell’epoca con cui si cercava la rinascita della Chiesa, il Monastero di Astino, dopo una prima fase di incertezza, ebbe, grazie al prestigio di Bertario, che curò anche la costruzione della Chiesa in stile romanico del Santo Sepolcro, e dei suoi successori, un periodo di notevole sviluppo in cui le donazioni da parte di privati e di enti permisero l’ampliamento e il successo economico.
Dopo la morte di Bertario, il 4 giugno 1128, divenne abate Maifredo da Asti, un altro grande personaggio, sotto il cui governo furono istituiti l’Ospedale del Santo Sepolcro di Astino e una istituzione di beneficenza a favore dei poveri e dei carcerati.
Le donazioni continuarono copiose anche con i successori di Maifredo, anche dopo il 1305, data in cui l’Ospedale del Santo Sepolcro, unitamente al monastero ed alle zone circostanti, confluirono nella Congregazione della Misericordia Maggiore.
Il monastero di Astino, come tutta la comunità bergamasca, fu coinvolto nella contrapposizione quattrocentesca tra i Visconti e Venezia che segnò l’inizio della sua decadenza. Trasformato in commenda divenne con il suo patrimonio oggetto di gratificazione per i sostenitori della parte politica vincente.
Nel XVII secolo, dopo avere subito gli effetti negativi di una pestilenza, la proprietà terriera del monastero si era ridotta notevolmente.
La fine del monastero arrivò il 4 luglio 1797 quando il comune di Bergamo lo soppresse e ne assegnò i beni all’Ospedale Maggiore.
Il monastero fu trasformato nel 1832 in ospedale psichiatrico e come tale fu usato fino al 1892. Negli anni successivi fu destinato ad attività agricola e nel 1923 fu venduto a soggetti privati. Nel 1973 la proprietà del complesso fu trasferita a una società immobiliare per essere destinato a centro golfistico. Tale progetto, tuttavia, incontrata l’opposizione della comunità locale e degli strumenti urbanistici, non ebbe attuazione lasciando il monastero in una situazione di stallo e di degrado.
A inizio 2012 viene annunciato che il complesso di Astino verrà recuperato e ospiterà la scuola di alta specializzazione post universitaria dell’ADAPT (“Associazione per gli studi internazionali sul diritto del lavoro e le relazioni industriali”). I lavori vengono terminati nel maggio del 2015. “
(fonte: Wikipedia)
Terminata la doverosa visita presso il complesso Vallombrosano, si riprende il cammino sull’acciottolata via Astino che, ora in moderata pendenza, sale alta alle spalle del Monastero. Si prosegue sino all’antico lavatoio antistante il bivio con via Lavanderio.
Abbandoniamo via Astino e pieghiamo a sinistra percorrendo la via Lavanderio. Terminate le case, la strada si conclude e prosegue uno stretto sentiero nella rada boscaglia che, pressochè in falsopiano, ci permette di sbucare su via Generale Marieni, continuazione della via Dei Torni.
Pieghiamo ora a sinistra, godendo del bel panorama sulla sottostante Valle d’Astino, e raggiunto il bivio con via Pascolo dei Tedeschi (…presenza di fontanella), saliamo a destra lungo la ripida via San Sebastiano che, anch’essa molto panoramica, raggiunge dopo un paio di tornanti (…oppure attraverso l’omonima scaletta) la chiesetta ed il borgo di Botta San Sebastiano (…presenza di fontanella).
L’imbocco a sinistra con la panoramica via Dei Roccoli ci consente, eventualmente, di effettuare una divagazione dall’itinerario del Sentiero dei Monasteri: subito dopo, alla nostra destra, infatti, si alza ripida e stretta la scaletta che, passando sopra la chiesetta, ci consente di effettuare una veloce, ma meritata, toccata e fuga sino alla storica frasca di Cà Moroni.
Ritornati presso la chiesetta di San Sebastiano, proseguiamo lungo la panoramica via Dei Roccoli, sino a raggiungere l’ampio piazzale del Colle dei Roccoli, a quota 440 metri di altitudine, presso il quale è ubicata la Trattoria dell’Alpino.
Lasciamo a sinistra le indicazioni per il Sentiero Ilaria, altro bell’itinerario boschivo che si sviluppa all’interno del Parco dei Colli, e scendiamo a destra imboccando il segnavia 901 che, classico sentiero montano, si insinua nel fresco del bosco e scende sino a via Ramera. Da quest’ultima, imbocchiamo la ciclabile che scende dirimpetto e raggiunge, dopo un sinuoso percorso, l’altura prativa in cui sorge il Monastero di Valmarina, attuale sede del Parco dei Colli (…presenza di fontanella).
Cenni storici su Valmarina
“ L’antico monastero benedettino di Valmarina, recentemente restaurato e sede del Parco dei Colli di Bergamo, è situato nella valletta detta di Valmarina, verso la località Ramera nel comune di Bergamo, caratterizzata da un suggestivo paesaggio composto da terrazze a prato e coltivi. La presenza di un monastero benedettino femminile nell’area è attestata sin dal 1150. L’edificio ospitava una piccola comunità di religiose benedettine; il restauro recentemente realizzato ha permesso di conservare e valorizzare i locali “canonici” della vita benedettina (chiesa, refettorio, sala del capitolo). “
(Fonte: Home Page del Parco dei Colli)