Pizzo Formico da Groaro

Pizzo Formico da Groaro

La meta è sempre quella, il Pizzo Formico. Facile, panoramico e raggiungibile in ogni stagione, il Pizzo Formico è la meta ideale se abbiamo poco tempo da dedicare alla montagna ma cerchiamo comunque un percorso sicuro con l’appoggio di un rifugio, in questo caso del rifugio Parafumine.

Il luogo di partenza, invece, questa volta cambia. Non più il monte Farno, non più la località San Lucio di Clusone ma bensì la località Groaro di Gandino che ci consentirà, non solo di risparmiare il biglietto del “Gratta e Sosta” ma anche di assaporare un percorso ad anello molto panoramico sin dal primo passo.

Descrizione del percorso

Partenza, dunque, dalla località Groaro, raggiungibile percorrendo la strada che da Gandino sale verso il monte Farno; in corrispondenza di un tornante con tanto di piazzola per il parcheggio, prima che inizi la zona a pagamento, lasciamo l’autovettura ed imbocchiamo il segnavia 549 CAI che molto bruscamente risale il ghiaione della Val Groaro.

Molto ripido e fastidioso nel principio, il sentiero diviene poi un classico percorso di montagna che, lasciata alle spalle la zona ghiaiosa, prosegue nella rada boscaglia inforcando numerosi zig-zag che gli consentono di prendere quota.

Lasciato alle spalle la zona boschiva, il sentiero prosegue su ampi pascoli e raggiunge il bivacco Baroncelli con la panoramica croce dei Pastori che si affaccia sulla bellissima e verdeggiante Val Gandino.

Proseguiamo in salita, ancora su estesi pascoli, sino a fiancheggiare la baita della Guazza Bassa. La nostra meta, il Pizzo Formico, si alza proprio davanti a noi immersa nella circostante prateria della Montagnina.

Raggiunta la sterrata del segnavia 545 CAI, passiamo alle spalle della baita Cornei e seguiamo la traccia che, dritta per dritta, sale il versante scosceso del Pizzo Formico. Incrociato il soprastante sentiero, pieghiamo a sinistra e proseguiamo sino a raggiungere l’alta croce di vetta del Pizzo Formico, a quota 1636 metro di altitudine.

Proseguiamo il giro ad anello percorrendo a ritroso l’ultima parte del sentiero di salita ma, raggiunta quota 1600 metri di altitudine, abbandoniamo il sentiero che discende per risalire la traccia che volge verso la cresta.

Da questo punto in avanti proseguiamo con altalenanti saliscendi molto panoramici: a destra la Montagnina con il soprastante rifugio Parafulmine mentre a sinistra la Valle Seriana con la Regina delle Orobie, la Presolana. Proseguiamo per un bel tratto salendo e scendendo il susseguirsi di elevazioni, sino a raggiungere il sentiero che si stacca e scende a destra verso valle.

Imboccato quest’ultimo, scendiamo i ripidi prati sino alla sottostante Santella dei Morti e l’incrocio sentieristico che conduce anche a Malga Lunga.

Passiamo al fianco della Santella e risaliamo alle sue spalle il ripido versante prativo; dopo poco, raggiunta la dorsale, pieghiamo a destra e percorrendo il panoramico crinale raggiungiamo il rifugio Parafulmine.

La breve sosta ci consente di ammirare tutta la conca della Montagnina e le vette che la contornano ma anche di degustare alcuni dei piatti tipici del rifugio.

Riprendiamo il cammino lasciando alle spalle il Rifugio Parafulmine e scendiamo brevemente lungo la strada agrosilvopastorale. Poco più sotto, abbandoniamo la sterrata per imboccare a sinistra la traccia di sentiero che volge verso il culmine della dorsale pascoliva, in direzione di una visibile pozza abbeveratoio. Proseguiamo raggiungendo una seconda pozza e quindi il sentiero 549 CAI utilizzato per la salita che percorreremo a ritroso sino al punto di partenza.

Gallery fotografica

Tracciato GPS
Download file: 20230809 - pizzo formico da groaro.gpx
Scheda sintetica
Località di partenza Gandino, località Groaro
Sentieri utilizzati 549 – 545 CAI
Tempi medi di percorrenza 5 ore circa (anello)
Altitudine raggiunta 1670 metri (Pizzo Formico)
Attrezzatura Da escursionismo
Difficoltà E
Note Nulla

Cristian

Adoro la montagna, risalire lentamente i suoi ripidi versanti, percorrere quei tortuosi sentieri tra fitti boschi ed ampie distese prative. Adoro tutto ciò che l'avvolge e la rende speciale: curiosi animali e coloratissimi fiori, antichi borghi e cadenti cascine abbandonate, il soffio del vento che fischia ai valichi tanto quanto la neve che - candida - cade lentamente, un improvviso temporale tanto quanto l'alba ed il tramonto. Con la fotografia m'illudo di rubare l'emozione di quel momento vissuto sui monti, un'emozione che però porterò sempre con me!

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