Sentiero del Pellegrino
È sulle note dello scrosciare delle onde ed il garrito dei gabbiani che prende il via l’avventuroso cammino lungo uno dei percorsi più conosciuti della Riviera ligure, il Sentiero del Pellegrino.
Un facile ma variegato percorso che si sviluppa nella macchia mediterranea della Riviera ligure, tra Noli e Varigotti, dove il buon pellegrino non dovrà far altro che farsi accompagnare tra la Baia dei Saraceni e la Torre delle Streghe, l’eremo del capitano d’Albertis ed il mausoleo dell’Australiano, sino a raggiungere, infine, la ciliegina sulla torta di un percorso unico ed emozionante, lo spettacolare antro dei Falsari. E, comunque, al buon pellegrino non mancheranno neppure tre antichissime chiese, oggi sconsacrate, dalle quali osservare un panorama mozzafiato in quest’angolo della bellissima Riviera di Ponente.
Descrizione del percorso
Lasciata l’autovettura in uno dei tanti parcheggi liberi di Strada degli Ulivi a Varigotti, frazione di Finale Ligure, imbocchiamo in leggera salita Strada Vecchia, sino a raggiungere, in corrispondenza del relativo pannello illustrativo, l’imbocco del Sentiero del Pellegrino.
La breve scalinata, ci conduce sin da subito nella rigogliosa macchia mediterranea; tutt’attorno si alternano le sfumature di verde delle numerose piante di ulivo mentre, pian piano, il sentiero prende quota e raggiunge il bivio per la chiesa di San Lorenzo che con breve deviazione possiamo raggiungere attraverso la comoda discesa.
L’antico edificio sorge in uno dei pulpiti più suggestivi della Riviera, a ridosso della rupe di Capo Noli, ed offre un bellissimo panorama verso il promontorio di Punta Crena. Si tratta di un complesso medioevale che vale la pena raggiungere.
Tornati a ritroso sino al precedente bivio, riprendiamo il cammino lungo il Sentiero del Pellegrino che procede in costante e moderata salita sino al mausoleo dell’Australiano, un vero e proprio monumento realizzato da Giuseppe Cerisola, detto il Carnera, in ricordo delle sue avventurose gesta. Si tratta di un coloratissimo muro sul quale questo lupo di mare, al suo ritorno a Varigotti dopo i lunghissimi anni trascorsi in Australia, ha voluto lasciar traccia delle sue mille avventure, i suoi numerosi salvataggi in mare e quell’indole marinara che da sempre lo aveva contraddistinto.
Riprendiamo il cammino lasciando alle spalle il mausoleo dell’Australiano. Il sentiero si fa via via più impegnativo salendo fra saltelli di roccia modellati dal lavorio erosivo dell’acqua; le brevi soste ci consentono di ammirare l’eccezionale panorama su Punta Crena e la Baia dei Saraceni.
Un ampio semicerchio in leggera salita ed ecco raggiunto l’ennesimo pulpito panoramico, forse uno dei più alti con i suoi 230 metri di altitudine, dove è impossibile non fermarsi ad ammirare tanta bellezza.
Ritornati sul sentiero principale, proseguiamo verso destra percorrendo un altro bel tratto in falsopiano. Poco oltre, in corrispondenza delle relative indicazioni sentieristiche, abbandoniamo per un attimo il Sentiero del Pellegrino e scendiamo a destra sino alla sottostante Torre delle Streghe, una torretta di guardia eretta nel 1582 al fine di arginare gli sconfinamenti di Varigotti nei territori di Noli ed in seguito nominata “Torre delle Streghe” come scerno nei confronti delle donne di Varigotti.
Ritornati sul Sentiero del Pellegrino, proseguiamo verso destra entrando nella favolosa boscaglia, sino a raggiungere la strada sterrata ed il semaforo di Capo di Noli, un’antica postazione telegrafica.
Proseguiamo lungo la sterrata che nel frattempo regala scorci su Noli e Spotorno, sino al sottostante bivio che porta alla Grotta dei Falsari. Abbandoniamo per un attimo la sterrata e scendiamo lungo il sentiero attrezzato con corde in canapa sino all’antro roccioso che si apre a strapiombo sul mare, la ciliegina sulla torta di questa bellissima escursione.
Ripartiamo dopo la meritata pausa e le doverose foto di rito, risalendo sino alla sterrata che, quindi, imbocchiamo verso destra, in leggera discesa. Poco più sotto troviamo l’eremo che il capitano Enrico d’Albertis, intrepido navigatore a cavallo tra Ottocento e Novecento, fece costruire su un ampio terrapieno.
Riprendiamo la discesa sino alla sottostante chiesa di Santa Margherita, posta sull’antico percorso che collegava la Repubblica marinara di Noli con il territorio di Finale. Ancora più sotto troviamo i resti della chiesa di San Lazzaro ed infine il sentiero placa la sua pendenza introducendoci nel bellissimo e storico borgo di Noli. Non resta altro che aggirarci tra le caratteristiche viuzze, magari fermandoci a mangiare in uno dei buonissimi ristoranti del posto, almeno prima di abbandonarci alla soleggiata spiaggia e al suono rasserenante di onde e gabbiani.
Grazie per qs descrizioni minuziose e ricche di emozione contagiosa .
Grazie a te Nives, per il bel commento;-)