Monte Sasna ad anello
La lunga dorsale del monte Sasna è terra di confine tra valle Seriana e valle di Scalve. Terra che è stata terreno di scontri feroci tra gruppi partigiani e milizie naziste per la conquista di quel piccolo, ma strategicamente importante, valico della Manina. Una terra, anche, intrisa del sudore dei tanti minatori che nelle sue viscere hanno estratto per anni il prezioso minerale ferroso.
Non è però una terra che divide, tutt’altro! Percorrere la sua dorsale in discesa, consente con un sol gesto di abbracciare tutte le alte terre orobiche; risalirla d’inverno, invece, è l’occasione per unirsi ai tanti scialpinisti e ciaspolatori che s’incamminano in fila indiana verso le due croci di vetta. Persino la cappella dedicata alla Madonna Pellegrina, posta al crocevia di uno dei sentieri che puntano alla vetta, con i suoi due altari identici e speculari, uno rivolto verso la valle di Scalve e l’altro verso la valle Seriana, pare infondere in tutti noi escursionisti quel sentimento di forte unione.
Descrizione del percorso
Partenza dall’abitato di Nona, frazione di Vilminore di Scalve, precisamente alle spalle della chiesa parrocchiale dove, insieme ad un ampio parcheggio, troviamo a sinistra il sentiero 408 CAI, che utilizzeremo per concludere il nostro anello escursionistico, e, a destra, il sentiero 409 CAI, noto anche come il sentiero degli alpeggi, che imbocchiamo con direzione della nostra meta: il monte Sasna.
La comoda carrareccia sale con ampi tornanti altamente panoramici e, oltrepassata la deviazione per la diga del Gleno, raggiunge le caratteristiche baite Saline.
Un ampio semicerchio verso destra ci consente di oltrepassare un evidente rilievo mentre la carrareccia lascia il posto al classico sentiero di montagna. Con maggior pendenza, risaliamo l’ampia vallata fiancheggiando la baita Bellavalle ed una piccola pozza abbeveratoio per il bestiame. La meta ormai è ben visibile ed un ultimo strappo ci consente di raggiungere la quota dei 2229 metri del monte Sasna dove è posta una delle due croci di vetta. Il panorama è di tutto rispetto e la posizione privilegiata ci consente quasi di toccare le alte cime delle nostre amate Orobie.
Dopo la meritata sosta, discendiamo verso ovest il panoramico filo di cresta che, a poca distanza, è capeggiato dalla seconda croce di vetta, posta sull’anticima del monte Sasna. Proseguiamo in discesa con tutta comodità prestando sempre la massima attenzione, soprattutto nei tratti in cui il sentiero declina in modo piuttosto vigoroso; il passaggio su un ponticello in legno che attraversa una voragine creatasi dal cedimento del terreno sopra i resti di una miniera ed ecco raggiunto il Passo della Manina con l’inconfondibile cappella dedicata alla Madonna Pellegrina.
Scendiamo verso sinistra ed imbocchiamo il segnavia 408 CAI che molto dolcemente ci accompagnerà sino alle sottostanti baite Case Rosse ed infine all’abitato di Nona dal quale siamo partiti per questo lungo anello escursionistico.
Oggi, lunedì 06/09/21 fatto il giro ad anello. Partenza da Nona, monte Sasna dal sentiero 409. Poi passo dell Manina e scesi dal sentiero 408. Descrizione perfetta. Francesco e Claudia.
Grazie!
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Ciao Giuseppe, tutte le relazioni del sito sono stampabili. Devi premere i tre puntini in alto a destra e, dalla tendina, scegliere la voce “Stampa”.
Ti ringrazio, sono molto belle, le ho usate tantissimo per le mie camminate.
Grazie a te e buona montagna! 😉
Ciao, ti ringrazio per il gpx. Buone salite
Ciao Aldo, buone salite e buona montagna a te!