Ciaspolata alla Baita del Colet

Ciaspolata alla Baita del Colet

L’accecante bianco della prima nevicata, l’ovattato silenzio dell’inverno e qualche altra distrazione lungo un percorso sin troppo conosciuto contribuiscono non poco alla riuscita di questa ciaspolata nella conca dei Gemelli. La meta era l’omonimo rifugio ma nella neve vergine che già profuma d’inverno, sbagliare sentiero è un attimo!

Ne vien fuori un anello escursionistico che, lontano dai pericoli che un’abbondante nevicata può comportare, senza rinunciare al divertimento di una ciaspolata immersi nella soffice coltre bianca, disegna un percorso che ha come meta e giro di boa la Baita del Colet, pulpito panoramico posto lungo il segnavia 250 CAI dal quale, comodamente seduti su una panca di legno, non resta altro che lasciar correre lo sguardo su tutta la conca dei Gemelli!

Descrizione del percorso

La prima parte del percorso segue di pari passo il classico sentiero 211 CAI che da Carona sale con direzione del rifugio Laghi Gemelli. Pertanto, lasciata l’autovettura negli spazi di sosta a pagamento presenti sulla sponda orografica sinistra del lago di Carona, risaliamo il sentiero che nella fitta abetaia alterna numerosi ed ampi zig zag sino a raggiunge l’incrocio con il segnavia 213 CAI che conduce al rifugio Calvi. Abbandonata la deviazione verso quest’ultima meta, proseguiamo verso destra e, lasciata a sinistra anche la deviazione per il Lago Becco (…la utilizzeremo al ritorno dal giro ad anello), risaliamo sino al soprastante sbarramento della diga del lago Marcio, a quota 1840 metri di altitudine.

Il panorama è ora ampio e di tutto rispetto! Attorno a noi svettano decise le alte vette della Conca dei Gemelli che imbiancate dalla recente nevicata appaiono meno severe del solito.

Baita del Colet
Ciaspolata alla baita del colet, nella conca dei Laghi Gemelli, in alta valle Brembana.

Costeggiamo il lago sulla sinistra orografica sino a raggiungere le baite dell’Enel; da queste ultime proseguiamo lungo il segnavia 211 CAI che volge verso i laghi Gemelli ma solo per un brevissimo tratto. Infatti, lasciata a sinistra la seconda deviazione per il Lago Becco, proseguiamo solo poche decine di metri lungo il segnavia 211 CAI che, quindi, abbandoniamo per risalire diagonalmente a sinistra una traccia che si addentra nell’immenso lariceto che copre il versante sinistro.

La traccia sentieristica, utilizzata dai dipendenti Enel per raggiungere il bacino del Lago Colombo, si alza dolcemente sopra il sentiero 211 CAI che man mano vediamo allontanarsi sotto di noi.

Dopo nemmeno mezz’ora di cammino, raggiunto l’incrocio con il segnavia 250 CAI che scende dal Lago Colombo, abbandoniamo quest’ultimo sentiero e pieghiamo nettamente a sinistra; risaliamo a destra il ripido Colletto, o Colet in bergamasco, sino a raggiungere il pulpito sul quale capeggia l’omonima baita fiancheggiata da un ricovero animali e da un’altra baita presso la quale, eventualmente, possiamo trovare rifugio in caso di maltempo.

In quest’incantevole e solitario angolo della Conca dei Gemelli non resta altro da fare che sedersi sulla panca in legno della Baita del Colet ed ammirare tutto ciò che pian piano si apre ai nostri occhi: la conca dei Gemelli sovrastata dal Pizzo Becco e dal Pizzo Farno, dal Monte Corte e più a destra dalla Cima Giovanni Paolo II, mentre a seguire si alterna il poker di cime brembane formato dallo Spondone, dal Tonale, da Pizzi Orobie e Dell’Orto. Spettacolo!

Ciaspole ai piedi, riprendiamo il cammino scendendo verso valle lungo il segnavia 250 CAI che seguiremo sino a fiancheggiare la sponda orografica sinistra del Lago Becco. Scesi a sinistra dello sbarramento della diga, imbocchiamo a destra il sottostante segnavia 211 CAI che con tutta calma ci condurrà sino al punto di partenza.

Tracciato GPS
Download file: 20171106-baita-del-colet.gpx
Scheda sintetica
Località di partenza: Carona, lago artificiale
Sentieri utilizzati: 211250 CAI
Tempi medi di percorrenza: 3 ore
Altitudine raggiunta: 1950 metri
Attrezzatura Da escursionismo + ciaspole
Difficoltà: EAI (Escursionismo in Ambiente Innevato)
Note Tempi di percorrenza sino alla baita del Colet

Cristian

Adoro la montagna, risalire lentamente i suoi ripidi versanti, percorrere quei tortuosi sentieri tra fitti boschi ed ampie distese prative. Adoro tutto ciò che l'avvolge e la rende speciale: curiosi animali e coloratissimi fiori, antichi borghi e cadenti cascine abbandonate, il soffio del vento che fischia ai valichi tanto quanto la neve che - candida - cade lentamente, un improvviso temporale tanto quanto l'alba ed il tramonto. Con la fotografia m'illudo di rubare l'emozione di quel momento vissuto sui monti, un'emozione che però porterò sempre con me!

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