Monte Guglielmo e Bosco degli Gnomi

Monte Guglielmo e Bosco degli Gnomi

La dolce cima del Monte Guglielmo, o Golem, oggi imbiancata dalla prima neve autunnale, è una facile meta che, raggiungibile da diversi luoghi di partenza, riserva sempre grandi soddisfazioni. L’inverno scorso avevo raggiunto la vetta partendo dal rifugio Croce di Marone mentre quest’oggi, aggiungendo quel pizzico di favola all’escursione, partirò da Zone passando per l’emozionante Bosco degli Gnomi.

Descrizione del percorso

Dopo aver raggiunto l’abitato di Zone, si seguono le indicazioni per il Monte Guglielmo sino a raggiungere la località “Goi de la Tromba – Polset”, dove, parcheggiata l’autovettura in corrispondenza di una piccola area di sosta corredata anche da un pannello con informazioni turistiche, imbocchiamo la caratteristica strada acciottolata che, calcando il segnavia 227, risale senza particolare fatica verso l’inizio del Bosco degli Gnomi. Immediatamente ci troviamo catapultati in un mondo irreale, da favola. Ad alleviare la fatica che man mano si accumulerà con l’aumentare della pendenza della mulattiera acciottolata ma soprattutto a farci gradevole compagnia, saranno le numerose creature fantastiche nate dalla fantasia dell’artista Luigi Zatti, detto “il Rosso”, che, magistralmente, ha trasformato i tronchi di alcuni alberi tagliati in particolari abitanti del bosco: mamme prosperose, patriarchi e grosse matrone, ma anche orsi, lupi, leprotti, ranocchi, volpi e gatti e persino un Pinocchio in compagnia del Gatto e della Volpe.

Si prosegue in questo irreale ma piacevole mondo per circa 40 minuti e raggiunto un bivio tra due mulattiere, seguendo le indicazioni per il segnavia 227, pieghiamo a destra risalendo la comoda strada ghiaiosa sino a raggiungere una baita vicino alla quale troviamo una fontana datata 1913. La mulattiera ora diviene un comodo sentiero che passando sotto un enorme costone roccioso, risale un’ampio dosso erboso. Raggiunta una seconda fontana, lasciamo a sinistra un alpeggio con tanto di ricovero animali e risaliamo lungo le tracce di sentiero questa ripida altura che in breve condurrà sino ad una stretta mulattiera. Poco sopra un piccolo laghetto artificiale ed alcune indicazioni sentieristiche ci mostreranno la via da seguire. Osservando verso la cima è già visibile il monumento al Redentore e, più basso a sinistra, il rifugio Almici.

Oltrepassato il laghetto artificiale, proseguiamo comodamente lungo la stretta mulattiera fiancheggiata a destra da un lungo recinto metallico. Appena sotto il rifugio Almici, abbandoniamo la stretta mulattiera per risalire a sinistra questa ripida altura che ci permette di raggiungerlo. Dopo una breve sosta, ripartiamo verso la meta lungo il sentiero che quasi in falsopiano raggiunge in breve la vetta del Monte Golem, a quota 1957 metri. Poco sopra troviamo invece il Monumento al Redentore e la statua dedicata a Papa Paolo VI. Tutt’attorno le alte cime camune e le amate Orobie.

Il ritorno all’autovettura riserva una poco piacevole sorpresa: un bel pezzo del primo tratto di mulattiera acciottolata è letteralmente scomparso, sommerso da una inanimata e fredda striscia d’asfalto nera. Geometra e asflatisti sono infatti al lavoro per coprire, chissà per quale asserito buon motivo, ciò che un tempo l’uomo aveva così minuziosamente posato con tanta fatica, pietra dopo pietra, creando quella particolare mulattiera, forse anche antica, così ben amalgamata con l’ambiente circostante. Quell’acciottolato era il bel sipario di quel teatro naturale che il Bosco degli Gnomi sapeva, e sa tuttora, regalare. Quella striscia d’asflato nera ora stride con tutto ciò e son sicuro che se chiedessi conto e ragione di tale bruttura qualcuno saprebbe anche rispondermi che “è stato fatto per rivalutarne la zona”.

Per sollevarmi d’animo, presa l’autovettura scendo sino al centro abitato di Zone e parcheggio nei pressi della Pro Loco. Da qui parte un bel sentiero che si snoda all’interno dell’area protetta dalla Regione Lombardia ove sorgono le Piramidi di Zone, un raro fenomeno erosivo che da luogo a questi straordinari pinnacoli di terra argillosa sormontati da grossi massi. Da vedere!

Gallery fotografica

Tracciato GPS
Non disponibile.
Scheda sintetica
Data dell’escursione 26 Ottobre 2010
Località di partenza Zone
Sentieri utilizzati 227 CAI
Tempi di percorrenza 3 ore circa
Altitudine massima 1957 metri
Attrezzatura Da escursionismo
Difficoltà E (Escursionisti)
Acqua sul percorso Presso il Rifugio Almici, se aperto
Note Nulla

 

Cristian

Adoro la montagna, risalire lentamente i suoi ripidi versanti, percorrere quei tortuosi sentieri tra fitti boschi ed ampie distese prative. Adoro tutto ciò che l'avvolge e la rende speciale: curiosi animali e coloratissimi fiori, antichi borghi e cadenti cascine abbandonate, il soffio del vento che fischia ai valichi tanto quanto la neve che - candida - cade lentamente, un improvviso temporale tanto quanto l'alba ed il tramonto. Con la fotografia m'illudo di rubare l'emozione di quel momento vissuto sui monti, un'emozione che però porterò sempre con me!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *