Ciaspolata al Passo Tartano
Approfittando della prima abbondante nevicata sulle nostre alpi e prealpi orobiche, ora in gran parte disciolta dalle più miti giornate che sono seguite, ho deciso di rispolverare le già collaudate ciaspole ed immergermi nei silenzi meditativi, che solo queste stagioni possono regalare, della zona di San Simone, in Alta Valle Brembana, sino a raggiungere il Passo Tartano, lasciandomi alle spalle i sempre più caotici impianti sciistici.
Descrizione del percorso
L’accesso avviene appunto dalla località sciistica San Simone, in Alta Valle Brembana, dove parcheggiata l’autovettura, risaliamo la strada seguendo le indicazioni per la baita del Camoscio. Le abbondanti nevicate degli scorsi giorni mi permettono di indossare fin da subito le amate ciaspole con le quali raggiungo la Baita del Camoscio in poco meno di venti minuti. Si prosegue ora diritti lungo la traccia già ben battuta sino a raggiungere le prime baite: la Casera Sessi e successivamente la Cascina Belvedere. Si prosegue oltre giungendo sino al bivio per il passo Lemma che, lasciamo a sinistra per proseguire seguendo le indicazione per il Passo Tartano. Raggiungiamo quindi il gruppo di baite Fontanini, ad una quota di mt. 1861. La giornata è abbastanza calda e mi consente di rimanere con una maglietta a mezze maniche.
Per una buona oretta si prosegue comodamente in falsopiano; prestando solo attenzione in alcuni punti ove le prime scariche di neve hanno già sormontato il sentiero. Dopo un breve tratto a zigzag, su un ampio pianoro, dal quale possiamo osservare la dorsale orobica con il passo di Tartano, raggiungiamo i resti di un’ulteriore baita. Superiamo quest’ultima mantenendoci a destra e, seguendo ancora le indicazioni poste su un angolo della struttura malmessa, risaliamo il vallone che, in poco meno di mezz’ora ci permette di raggiungere la croce metallica svettante in corrispondenza del passo di Tartano. Il panorama da quassù è davvero infinito.