Ciaspolata sul Monte Pagano

Ciaspolata sul Monte Pagano

Lascio alle spalle il muro di nebbia che mi ha accompagnato sino a Monno; la sbarra oltre l’abitato che d’inverno chiude la provinciale che sale verso il Passo Mortirolo segna l’inizio della ciaspolata e, come l’aprirsi di un sipario che dà il via allo spettacolo, così la nebbia retrocede aprendo la sua fitta coltre difronte allo scenografico panorama montano.

Il percorso segue di pari passo la vecchia mulattiera per il Passo Mortirolo ma, raggiunto il Ponte Palu, abbandona la direzione del valico e piega a destra calcando la strada militare che sale verso il Monte Pagano.

Un sinuoso e dolce alternarsi di tornanti che lascia nel fondovalle il fitto bosco di larici per regalare, in quota, l’apertura sulle cime della Valcamonica che tutt’attorno disegnano l’infinito panorama.

Seppur non troppo abbondante, il manto nevoso cerca di smussare le asperità della montagna, addolcendo il terrapieno che sorregge la strada militare ma anche il ricordo della Grande Guerra che qui, sul Monte Pagano, porta ancora oggi i segni di quel retrovia del Fronte dove, fortunatamente, non venne combattuta alcuna battaglia.

Descrizione del percorso

Pertanto, come anticipato, lasciamo l’autovettura parcheggiata nei pochi spazi disponibili in corrispondenza del tornante presso il quale è posta la sbarra di chiusura della provinciale che, dopo l’abitato di Monno, sale verso il Passo Mortirolo.

Proprio in corrispondenza del suddetto tornante, imbocchiamo a sinistra la vecchia mulattiera per il Passo Mortirolo che, in moderata salita, a destra fiancheggia la fitta boscaglia mentre a sinistra lambisce i prati che scendono a valle ed alcune baite ristrutturate.

Raggiunto un primo bivio, lasciamo a sinistra la deviazione per il Passo Mortirolo (…tracciato ciaspolabile eventualmente utilizzabile dal Passo Mortirolo per variare il percorso di discesa) e proseguiamo verso destra in direzione del Ponte Palu che, dopo qualche tornantello, raggiungiamo a circa un’ora dalla partenza.

Dalla località di Ponte Palu, imbocchiamo, dal lato opposto della provinciale che sale verso il Passo Mortirolo, il segnavia 145 che, ancora in moderata pendenza, si alza in direzione del Monte Pagano ricalcando, poco più in alto, la strada militare della Prima Grande Guerra.

Monte Pagano
Ciaspolata sul Monte Pagano partendo da Monno.

Proseguiamo sino alla località Plaza e tralasciamo la deviazione a destra che ridiscende verso l’abitato di Monno; la strada militare, oggi completamente innevata, si immette ora nel fitto bosco e con qualche tornante prende quota raggiungendo quindi il bivio con il segnavia 145A che tralasciamo per proseguire a sinistra verso il Monte Pagano.

Poco più in alto, dove la vegetazione è ormai più rada e l’ambiente acquista quel sapore d’alta quota, il tracciato della ciaspolata abbandona la strada militare poiché è solitamente coperta dal manto nevoso (…a seconda delle condizioni della neve è eventualmente possibile percorrere il restante tratto della strada militare); pieghiamo a destra e percorriamo un breve traverso che raggiunge la dorsale sud del Monte Pagano; risaliamo quest’ultima sino al pianoro dal quale è ormai ammirabile e facilmente raggiungibile la vetta, a quota 2346 metri di altitudine.

La fatica per la ciaspolata sul Monte Pagano lascia ora spazio alla contemplazione sul panorama circostante, nell’assoluto silenzio.

Gallery fotografica

Tracciato GPS
Download file: 20170223-monte-pagano.gpx
Scheda sintetica
Località di partenza: Monno, appena oltre l’abitato
Sentieri utilizzati: 145 CAI
Tempi medi di percorrenza: 3 ora circa
Altitudine raggiunta: 2346 metri
Attrezzatura Da escursionismo + ciaspole
Difficoltà: EAI (Escursionismo in Ambiente Innevato)
Note I tempi di percorrenza si riferiscono al percorso di ascesa

Cristian

Adoro la montagna, risalire lentamente i suoi ripidi versanti, percorrere quei tortuosi sentieri tra fitti boschi ed ampie distese prative. Adoro tutto ciò che l'avvolge e la rende speciale: curiosi animali e coloratissimi fiori, antichi borghi e cadenti cascine abbandonate, il soffio del vento che fischia ai valichi tanto quanto la neve che - candida - cade lentamente, un improvviso temporale tanto quanto l'alba ed il tramonto. Con la fotografia m'illudo di rubare l'emozione di quel momento vissuto sui monti, un'emozione che però porterò sempre con me!

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