Cima di Piazzo via Fraggio

“Beato l’uomo che si compiace della legge del Signore, delle opere del Signore, dei segni imponenti della Sua presenza nelle meraviglie del Creato. Davanti a questo panorama di prati, di boschi, di torrenti, di cime svettanti verso il cielo, noi tutti ritroviamo il desiderio di ringraziare Dio per le meraviglie delle Sue opere, e vogliamo ascoltare in silenzio la voce della natura al fine di trasformare in preghiera la nostra ammirazione“
Con questo profondo pensiero, stralcio di una preghiera ritrovata nel libro di vetta presente sotto la madonnina della Cima di Piazzo che avremo modo di leggere solo arrivati alla meta, parte la descrizione di questo facile itinerario montano che ha come luogo di partenza la verdeggiante Val Taleggio.
Descrizione del percorso
Si parte da Pizzino (970 metri), frazione di Taleggio, in prossimità della chiesa parrocchiale dove, dopo aver parcheggiato l’autovettura, seguiamo le indicazioni per il Santuario di Salzana. Il sentiero, che nel suo tratto iniziale si presenta come una stretta strada asfaltata, si inoltra nel piccolo borgo di case e, passata una vasca con tanto di fontanella, si immette poi nel fitto e fresco boschetto. In circa dieci minuti, attraverso il facile sentiero, raggiungiamo il caratteristico luogo ove sorge il Santuario di Salzana, dedicato a Santa Maria Assunta, edificato nel 1466 in memoria di un tragico evento che, nell’anno 1359, colpì una sessantina di famiglie.
Terminata la doverosa visita, riprendiamo il sentiero in direzione del borgo di Fraggio. La camminata è comoda ed attraversa alcune belle zone pascolive sino a raggiungere la Fonte del Fraggio, dedicata a San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, che la benedisse nel 1572 in occasione della sua seconda visita pastorale nella valle.
Continuiamo lungo il segnavia contraddistinto dal numero 155 CAI che in breve ci porta a raggiungere il caratteristico borgo di Fraggio, a quota 992 metri, con la bellissima quattrocentesca chiesetta di San Lorenzo che, con la Ca’ Corviglio, resistono al logorio del tempo a testimonianza della particolare architettura di pietra calcarea con i caratteristici tetti in piode.
Risaliamo ora alle spalle del borgo di Fraggio sino a raggiungere la strada sterrata che proviene da Pizzino. Imboccata quest’ultima, seguiamola verso sinistra sino ad oltrepassare un torrente attraverso un ponte con barriere metalliche di colore blu. Proseguiamo ancora un breve tratto lungo la sterrata e, poco prima del termine di quest’ultima, imbocchiamo a sinistra il sentiero, con maggiore pendenza si alza nel bel bosco. Proseguiamo sino a raggiungere alcune baite di contadini, una in particolare con tetto rosso e bianco, e superiamole alle spalle fiancheggiando i verdi prati pascolivi.
Seguendo il facile sentiero che fiancheggia alcune caratteristiche baite tipiche della Val Taleggio, raggiungiamo la fin troppo ampia sterrata che, di recente realizzazione e non certo in sintonia con l’ambiente che la circonda, ci condurrà sino ai Piani di Artavaggio, un tempo zona di confine tra le tra il Ducato di Milano e la Repubblica Veneta. Oggi meta di numerosissimi escursionisti che, attratti dalla facilità nel raggiungere quel luogo immerso nel verde e ricco di alpeggi e rifugi, si godono l’invidiabile panorama su alcune delle più belle cime tra la Valtaleggio, la Valtorta e la Valsassina oppure come punto di partenza per escursioni più impegnative.
Appena oltre l’Albergo Sciatori soffermiamoci ad ammirare la caratteristica chiesetta di Artavaggio, all’interno ricca di dipinti che ritraggono gli importanti fasi storiche del cristianesimo.
Riprendiamo poi il cammino verso il Rifugio Nicola presso il quale, qualora possibile, consiglio di fermarsi per degustare un ottimo pasto nella caratteristica sala da pranzo. Continuiamo seguendo il sentiero che prosegue alle spalle del rifugio Nicola e tenendoci a destra raggiungiamo alcune indicazioni sentieristiche. Immersi in questo infinito prato verde non possiamo non far caso ad alcune delle più belle cime orobiche; alla nostra sinistra il roccioso Zuccone Campelli mentre alla nostra destra la forma piramidale del monte Sodadura. Proprio difronte a noi la nostra meta: la Cima di Piazzo. Seguendo l’evidente sentiero non rimane che raggiungerla, in poco meno di un’ora, risalendone la facile dorsale erbosa che ci porterà a quota 2057 metri. Giunti in vetta, al fianco della statua della Madonna, nella contemplazione di questo unico panorama avremo modo di riprendere, anche solo mentalmente, le sagge parole di Giovanni Paolo II che, solo in questi silenzi, tipici dell’alta montagna e di pochi altri luoghi ancora, avremo modo di comprendere sino in fondo.